I fondi di investimento Cvc, Advent e Fsi si sarebbero alleati e sono pronti a fare un'offerta in cordata per la Serie A. Lo riferiscono Carlo Festa e Andrea Biondi sul Sole24ORE. L'obiettivo è entrare nella media company, che verrà costituita per rimpolpare le casse del campionato di calcio italiano, con una quota compresa tra il 10 e il 15%. Già negli scorsi mesi si parlava di una alleanza tra Advent e l'operatore nostrano Fsi a cui ora si sarebbe aggiunto Cvc che a maggio era stato il primo fondo a trattare con la Lega per entrare in affari e valorizzare i diritti delle partite del massimo campionato italiano e che a luglio era stato l'unico soggetto a presentare un'offerta vincolante. Il nuovo termine per l'invio delle offerte definitive è stato poi fissato al 25 agosto. Successivamente i 20 club della Serie A avranno una settimana di tempo per valutarle e si dovrebbero riunire il 2 settembre per arrivare a una decisione. Attualmente in corsa ci sono anche Bain Capital, interessato a una quota di minoranza della media company, e altri tre operatori (General Atlantic, Fortress e Gso-Blackstone), che invece si sono fatti avanti con proposte di finanziamento. Le nuove offerte dei private equity valorizzano l'asset in totale 15 miliardi. Cvc, Advent e Fsi hanno sinergie sul lato delle competenze, sottolinea il quotidiano. Proprio il primo fondo – a cui dovrebbe andare la quota maggiore - ha esperienze nel campo della gestione dei diritti tv a livello internazionale in altri sport come la Formula1, il MotoGp e sta facendo diversi investimenti nel rugby inoltre da poco ha lanciato un fondo da oltre 20 miliardi. Advent ha specifiche esperienze nel settore dei media e della tecnologia mentre Fsi offrirebbe una componente di italianità al consorzio. È possibile che la costituzione di una cordata fra i tre operatori possa meglio focalizzare i consensi dei presidenti dei club che così non dovrebbero disperdere i loro voti. Una alternativa all'ingresso dei private equity è la soluzione caldeggiata dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, ovvero una media company gestita in autonomia dalla Lega. Il progetto potrebbe realizzarsi solo dopo il bando dei diritti domestici e se i club decidessero di produrre il canale da soli invece che legarsi a un partner produttivo e distributivo. Il canale necessiterebbe del finanziamento di una banca - che secondo rumors potrebbe essere Unicredit o Intesa - per circa un miliardo e l'istituto poi sarebbe tutelato dal flusso di incassi. In caso di eventi eccezionali come il Covid la Lega potrebbe stipulare una assicurazione. Alcuni club come Udinese e Fiorentina vedono di buon occhio il progetto che però eventualmente potrà essere preso in esame solo dopo il 2 settembre, ovvero quando i club si pronunceranno sulle offerte dei fondi.