Si apre un canale di dialogo tra Nexi e Sia che potrebbe dare vita a un peso massimo italiano nel campo dei pagamenti. Proprio nei giorni in cui il governo ha rafforzato il golden power sulle infrastrutture nazionali critiche, il consiglio di Sia ha preso atto dell'interessamento di Nexi che ha tenuto il suo board nei giorni scorsi. Lo ha riferito Il Messaggero secondo cui nelle due passate settimane si sono svolti anche i colloqui tra gli advisor delle parti, ovvero Mediobanca e Bofa Merrill Lynch per Nexi, JPMorgan per Sia. Ora che però il dossier è arrivato sul tavolo dei due consigli, le trattative possono svilupparsi con uno scambio di documenti. Sia è controllata all'83,11% indirettamente dal gruppo Cdp in partnership con Poste e nelle scorse settimane si stava preparando allo sbarco in Borsa. Nexi invece fa capo a Mercury Uk Holdco che racchiude i fondi di private equity Bain Capital, Advent e Clessidra con il 60,2% mentre Intesa Sanpaolo ha acquisito, a fine dicembre, il 9,9% tramite il trasferimento alla società di pagamenti del suo ramo acquiring. Quest'ultima operazione però è ancora in attesa del verdetto dell'Antitrust europeo. L'approdo in borsa di Sia era inizialmente fissato per l'estate ma la pandemia ha messo il progetto in standby. L'ipo comunque era inserita in un processo di dual track, cioè un percorso binario e alternativo tra quotazione e operazione straordinaria. Nello scacchiere europeo dei pagamenti subito dopo la fusione francese (con ricavi potenziali per 5,3 miliardi di euro) tra Worldline e Ingenico i riflettori sono stati puntati sull'Italia. Qui Nexi e Sia sono tra i leader del settore ma sono troppo troppo piccole per competere a livello internazionale.