Il golden power rischia di stoppare o almeno rallentare il deal di Telepass. Come riportano Carlo Festa e Manuela Perrone sul Sole24Ore, l’esecutivo nel tentativo di indurre Aspi a elaborare una posizione più conciliante e fare una proposta “valutabile” per chiudere il dossier Autostrade, ha posto il tema della cessione dell'asset che è considerabile strategico. Secondo alcune interpretazioni politiche infatti sul bene si potrebbe esercitare il golden power data la delicatezza dei dati personali e sensibili sugli spostamenti individuali che tratta. Con i suoi "poteri speciali” il governo può quindi decidere di intervenire nella gestione di società ritenute strategiche e potrebbe arrivare dunque anche a bloccarne la vendita. Una mossa che Aspi non gradirebbe dato che contava sulla vendita di Telepass per fare cassa e acquisire know-how tecnologico. In gara
 per diventare partner di Telepass ci sono solo fondi di private equity. Si tratta di Partners Group, un consorzio formato da Warburg Pincus e Neuberger Berman, e una cordata composta da Bain Capital, Advent e Fsi. Secondo quanto scrive Carlo Festa, proprio quest’ultimo gruppo di pretendenti sarebbe favorito per vincere e diventare socio di minoranza. Prima di tutto perché Bain e Advent con Nexi sono già esperti nel mondo dei pagamenti e poi perché tra i soci di Fsi c’è anche Cassa Depositi e Prestiti che a propria volta dovrebbe entrare nella partita Aspi. Se scattasse poi il golden power Fsi garantirebbe una percentuale di italianità al consorzio così da evitare lunghe procedure legali. Gli advisor Goldman Sachs, Banca Imi e Mediobanca stanno gestendo il processo per conto di Atlantia e l'invio delle offerte vincolanti è previsto a inizio agosto. Non solo Telepass. L'esecutivo nelle scorse settimane ha scelto di esercitare i suoi poteri speciali anche su altri deal, come quello su Engineering che proprio di recente ha ricevuto l'ok.