Sta riscuotendo grande successo la cosiddetta "carne vegetariana", prodotti a base vegetale che però ricreano il gusto e la consistenza degli hamburger. Pionieri in questo settore sono stati Impossible Foods e Beyond Meat e ora Barclays stima che la produzione di questa industria potrebbe raggiungere i 140 miliardi di dollari nel prossimo decennio, conquistando il 10% dell’industria globale. Ma c'è anche chi vuole andare in controtendenza e alla carne a base di verdura, propone ortaggi fatti di proteine animali. È il caso della catena di fast-food americana Arby's che ha inventato il "marrot", un pezzo di tacchino con la forma e l'aspetto di una carota. Il prodotto non è ancora sul mercato ma in base al gradimento del pubblico la società potrebbe decidere di proporlo in promozione, intanto però la Arby's ha fatto domanda per il marchio “Megetables” (crasi delle parole "meat", carne, e "vegetables", verdure). Il marrot – ovvero la carota (carrot) di carne (meat) - è fatto di petto di tacchino a cui viene data la forma di una carota. Una volta bollito viene cosparso di polvere di succo di carota disidratato e infine arrostito al forno. Il tocco finale è dato da una brûlée di zucchero d’acero e un rametto di prezzemolo in cima per simulare il ciuffo. Per combattere i danni dell'industria dell'allevamento all'ambiente, una alternativa alle proteine vegetali messe a punto in laboratorio è la crescita della carne in vitro. Il prodotto si realizza con l'estrazione di un campione di cellule muscolari e adipose da un animale, per poi farle rigenerare in laboratorio fino a quando non c'è abbastanza tessuto per creare un pezzo di carne commestibile. Sono alimenti che potrebbero arrivare sul mercato entro i prossimi cinque anni, complice anche l'attenzione ricevuta dai venture capitalist ma per ora il problema principale resta il prezzo di produzione.