Nessun accordo tra la Lega Serie A e i fondi di private equity riguardo l’offerta per la media company dei diritti tv, anzi, la situazione sembra peggiorata perchè i tre fondi interessati (Cvc, Advent e Fsi) hanno deciso di congelare la proposta fino a che non si sarà trovato un accordo sulla scelta del broadcaster da parte dei club, che sono chiamati a votare tra Sky e Dazn (in partnership con Tim). Lo riportano Carlo Festa e Andrea Biondi su Il Sole 24 Ore. Un’ulteriore incertezza per il prossimo triennio è data dal dibattito sul far entrare o meno i private equity nella media company della Serie A: questi ultimi hanno deciso di rimanere neutrali fino a che le due fazioni non prenderanno una decisione. Dopo la lettera dello scorso fine settimana da parte di sette club (Atalanta, Fiorentina, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio e Napoli) con la richiesta di stoppare i fondi, il 10 marzo è arrivata la risposta da parte dei nove club (Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Torino) che hanno, tra le altre cose, rimandato al mittente le accuse di condotte ostruzionistiche e dilatorie sulla questione, ribadendo la necessità di evadere degli approfondimenti ritenuti doverosi prima di poter prendere una decisione che vincolerà il futuro della Lega nei tre anni a venire. Secondo i nove club l’operazione con i private equity era stata approvata già due volte dall’assemblea di Lega, il 13 ottobre e il 19 novembre. In questo contesto così frammentato l’unica certezza è la scadenza per la scelta sull’assegnazione dei diritti tv, che è fissata per lunedì 29 marzo.