Lo scorso 23 dicembre è stato presentato al tribunale di Milano il piano di concordato per Acque Minerali d'Italia, gruppo che controlla decine di etichette, gestisce 26 sorgenti e otto siti produttivi per un totale di 400 dipendenti. Come ricostruisce il Sole24ORE, a supportare il rilancio di Ami saranno due fondi di investimento: l'americano Magnetar e l'italiano Clessidra che, sempre in tandem, ad aprile 2020 hanno salvato la mantovana Sisma. Stando al progetto delle due società, nelle casse di Ami verranno iniettati 50 milioni di euro che, insieme alle risorse della famiglia Pessina, permetteranno di poter rimborsare i creditori per circa il 35% dell'esposizione debitoria. Quelli privilegiati e Invitalia invece saranno ripagati al 100%. Complessivamente per il risanamento dell'azienda – che ha tra i suoi marchi Norda, Gaudianello e Sangemini - saranno messi sul tavolo 70 milioni. Il piano industriale punta a consolidare i 100 milioni di ricavi, prevede un ritorno a un ebitda positivo nel 2021 e all'utile nel 2024. La famiglia Pessina resterà al controllo dell'azienda mentre per il ruolo di guida del gruppo si fa il nome di Antonio Paganini.