Private equity
18 Novembre 2020

Serie A, stretta sulla cessione di una quota della media company ai fondi

La valutazione della società è di 17 miliardi

La trattativa per la cessione del 10% della LegaSerieA Servizi (la newco dei diritti tv) alla cordata di fondi composta da Advent, Cvc e Fsi è vicina a una svolta. Come scrivono Andrea Biondi e Carlo Festa sul Sole24ORE nella mattinata di lunedì 16 novembre si è tenuta una riunione informale fra tutti i 20 club e un comitato ristretto di cinque presidenti ha presentato agli altri 15 il lavoro svolto in questo mese, ovvero dopo che lo scorso 13 ottobre è stata data l'esclusiva ai tre private equity. L'assemblea decisiva invece è convocata per giovedì 19 novembre. Nei giorni che stanno intercorrendo tra i due appuntamenti sono in programma incontri con tutte le squadre per affrontare qualsiasi dubbio relativo all'offerta, in modo da arrivare preparati e pronti a votare all’assemblea. Il clima sembra positivo, riferiva Radiocor nei giorni scorsi, anche perché il comitato avrebbe ottenuto significativi miglioramenti rispetto alla proposta iniziale, sia dal punto di vista finanziario, arrivando a circa 1,65 miliardi milioni per il 10%, sia dal punto di vista della governance che da quello contrattuale. Nel dettaglio, l'offerta di Advent, Cvc e Fsi valorizzerebbe la Lega Servizi, la società della Lega che gestisce i diritti tv della serie A, quasi 17 miliardi di euro. Passi in avanti sono stati fatti in particolare sul meccanismo del minimo garantito che sarebbe stato aumentato di circa 100 milioni. L'offerta nella versione precedente prevedeva un ammontare annuo minimo distribuibile alle squadre, nell'arco del triennio 2021-2024, pari a 1,08 miliardi, ma proprio questa cifra sarebbe stata incrementata. Nell'assemblea di giovedì servono 14 voti per approvare la delibera ma per una decisione di tale portata per la Serie A si sta cercando il consenso più ampio possibile. L'operazione darà un po' di ossigeno al calcio italiano che nei giorni scorsi si è visto rifiutare la richiesta di 600 milioni di euro di aiuti. Tra le altre richieste fatte al governo: differire i termini di pagamento e la reintroduzione per i prossimi 24 mesi del betting.

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