Si è chiusa ieri giovedì 5 dicembre l’offerta dei titoli per la quotazione del gruppo nautico Sanlorenzo che dovrebbe quindi fare il suo debutto a Piazza Affari, segmento Star, il 10 dicembre. L’ipo, scrive Carlo Festa sul Sole24ORE, avrebbe ricevuto una domanda sufficiente a coprire l'intero ammontare offerto inclusa la greenshoe. Il book è stato coperto grazie al sostegno di asset manager italiani come Azimut, Eurizon, Mediolanum, Fideuram e Kairos e di gestori internazionali come la francese Amundi, l’americana Fidelity e il fondo sovrano norvegese Norges. L’offerta ha per oggetto 11 milioni azioni (il 31,9% circa del capitale) ed è composta da 4,5 milioni di azioni di nuova emissione derivanti da un aumento di capitale e 6,5 milioni di azioni detenute dalla holding Happy Life, azionista di maggioranza della società, controllata dal presidente esecutivo Massimo Perotti. Alle banche collocatrici inoltre è stata assegnata una greenshoe fino a un massimo di 1,1 milioni di titoli che dovrebbe portare il flottante al 35,1%. La forchetta di prezzo delle azioni è compresa tra 16 e 19 euro ma secondo indiscrezioni il prezzo indicativo potrebbe essere sui 17 euro, che porterebbe una valutazione dell'azienda di poco superiore a sette volte l'ebitda atteso nel 2020. L'incasso derivante dalla quotazione servirà per azzerare il debito, oggi di 70 milioni, e per sostenere il piano di crescita rafforzando il marchio negli Stati Uniti e nella zona dell’Asia-Pacifico. La storia dei cantieri Sanlorenzo parte nel 1958 a Firenze. Vengono poi spostati a Viareggio nel 1972 da Giovanni Jannetti e nel 1999 di nuovo trasferiti, stavolta a La Spezia. Massimo Perotti acquisisce una quota di maggioranza nel 2005 e nel 2011 il Fondo italiano di investimento entra in azienda con un aumento di capitale. Nel 2013 è la volta dei cinesi di Sundiro Holding ma nel 2018 Perotti si ricompra le quote di entrambi.