Private equity
6 Novembre 2020

Niente ristori per la Serie A

Resta l'ancora di salvezza dei private equity

Il governo, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, non intende concedere i 600 milioni di euro domandati dalla Serie A come indennità per i mancati ricavi causati dalle misure sanitarie per l'emergenza Covid. Non ha trovato accoglimento nemmeno la richiesta di rimandare il versamento dell’Irpef sugli ingaggi dei giocatori, che alcuni club non riuscirebbero a pagare per mancanza di cassa. Non sarebbero previsti aiuti neanche nel secondo dl Ristori che il governo sta studiando dopo la nuova stretta. Le squadre lamentano che il Covid-19 ha impattato in maniera prepotente sul mondo del calcio. I club di Serie A sostengono che la chiusura degli stadi e la sospensione dei campionati durante lo scorso lockdown hanno prodotto danni tali da spingere buona parte dei club sull’orlo dell’insolvenza. E il ritorno della pandemia rischia di creare nuove difficoltà e incognite all’industria. Se però da una parte la trattativa per gli aiuti con l'esecutivo non va a buon fine dall'altra continua quella con i private equity da cui potrebbe arrivare un po' di ossigeno finanziario. La Lega sta trattando in esclusiva con la cordata Cvc-Advent-Fsi che ha messo sul piatto 1,6 miliardi di euro per rilevare il 10% della media company che si occuperà dei diritti tv e della commercializzazione del prodotto Serie A. Nei giorni scorsi la commissione negoziale di cinque club ha avuto un primo incontro con i manager dei fondi. Nella riunione le parti hanno discusso soprattutto i dettagli del piano industriale per la Serie A e per il suo canale.

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