Il settore europeo dei pagamenti procede verso il consolidamento. Ne è un esempio l'operazione che ha coinvolto le francesi Worldline e Ingenico nei giorni scorsi. Dall'unione tra le due è nato il quarto attore mondiale, con ricavi potenziali per 5,3 miliardi di euro. La notizia ha spinto in alto il titolo di Nexi in borsa, che lunedì ha chiuso con un rialzo del 4,6%. Da tempo si parla di una fusione con Sia. Le due società in Italia sono tra i leader del settore ma sono troppo piccole per competere a livello europeo. Unendosi, ricorda Carlo Festa sul Sole24ORE, farebbero nascere un campione italiano in grado di crescere anche all'estero. Nei mesi scorsi proprio Worldline era stato annoverato tra i possibili partner di Sia, che nel frattempo si prepara allo sbarco a Piazza Affari. In questi giorni infatti la società sta scegliendo la banca advisor finanziario per la quotazione tra Lazard, Evercore e Rotschild e poi passerà a selezionare lo studio legale. Intanto Cassa Depositi e Prestiti, azionista di Sia, ha ripreso i colloqui con i fondi azionisti di Nexi (cioè Bain Capital, Advent e Clessidra). Le trattative sono in una fase iniziale ma, dopo l'operazione Worldline-Ingenico potrebbero accelerare, scrive Festa. Da qualche tempo i private equity hanno iniziato a liquidare le loro quote in Nexi e recentemente hanno collocato il 7,7% del capitale oltre ad avere venduto quasi il 10% a Intesa Sanpaolo. I nodi da sciogliere per una fusione Sia-Nexi sono la struttura dell'operazione e la governance successiva. Nexi, da quotata, vale più di Sia ma Cdp vorrebbe detenere il controllo del campione italiano dei pagamenti che potrebbe nascere dalla operazione.