Suning, gruppo cinese maggiore azionista dell'Inter, sta sondando vie alternative alla cessione di una quota del club. Secondo quanto risulta da un pezzo di Carlo Festa sul Sole24ORE, la società starebbe discutendo con diversi gruppi finanziari, grandi fondi d'investimento, per ottenere un finanziamento sul modello Elliott-Milan del 2017. All'epoca, Yonghong Li poté acquistare la squadra da Silvio Berlusconi proprio grazie a un finanziamento del fondo americano Elliott. Suning nei mesi passati ha provato a sondare le grandi banche italiane per un prestito ma la soluzione è poi stata accantonata. Ora le trattative si sarebbero spostate con alcuni soggetti finanziari, tra cui Fortress. L'Inter ha un debito di oltre 400 milioni, tra cui 375 milioni su bond in scadenza nel 2022. Le risorse necessarie, tra i 150 e i 200 milioni, permetterebbero a Suning di affrontare le diverse scadenze finanziarie restando azionista di controllo del club. A fine anno il gruppo cinese che fa capo alla famiglia Zhang poi conta di uscire dalla crisi, che è anche dovuta al Covid. La pandemia infatti ha causato una contrazione dei ricavi della rete retail Suning.com ma le attese sono per una ripresa del business. A gravare ulteriormente sulla situazione sono state le nuove decisioni in materia di investimenti esteri prese dal governo cinese che ha posto dei vincoli all'esportazione di capitali per business non strategici. Se la strada del finanziamento non fosse percorribile, resta aperta quella della vendita azionaria. A proposito, questa settimana dovrebbe arrivare la risposta di Suning all'offerta presentata da Bc Partners per la maggioranza del club. Altri fondi in campo sono Mubadala e Eqt.