In vista dell'assemblea del 18 novembre la Serie A e i fondi di private equity Cvc-Advent-Fsi sono al lavoro per risolvere un nodo importante: come evitare il rischio di doppie imposizioni fiscali. Come ricostruisce MF – Milano Finanza l'imposta sul valore aggiunto oggi è neutra per i club che fatturano al lordo dell'Iva. Con il conferimento del ramo d'azienda della Lega organizzato per la commercializzazione dei diritti tv nella media company, una società di capitali, le società calcistiche rischierebbero di dover pagare l'Iva due volte, a monte e a valle. La questione si lega all'aumento del minimo garantito di ricavi annui che i private equity avrebbero proposto alle squadre. Altri punti di discussione tra fondi e Lega sono: la governance, delle nomine di fondi e club nel board e alcuni profili di compatibilità dell'operazione con la Legge Melandri (quella che regola l’assegnazione dei diritti audiovisivi del campionato di Serie A). Intanto Lega e fondi stanno studiando come commercializzare i diritti tv per le prossime stagioni. Il bando oggi in vigore scade nel 2021 e ancora non è stato pubblicato quello per il prossimo triennio, che comunque andrà lanciato entro fine 2020. Considerati i tempi stretti e la situazione economico-sanitaria, scrive il quotidiano, la creazione del canale di Lega potrebbe slittare di almeno un anno.