La catena di autonoleggio Hertz, che nelle scorse settimane ha richiesto le protezioni del “Chapter 11” negli Stati Uniti, è stata autorizzata a raccogliere nuovo capitale tramite l'emissione di azioni per 500 milioni di dollari. Il tribunale fallimentare aveva in realtà dato la sua approvazione per vendere fino a un miliardo di dollari di titoli. Nel suo deposito per la nuova offerta, Hertz ha però dichiarato che poiché la società è in bancarotta, le azioni ordinarie potrebbero essere "prive di valore". La vendita azionaria è stata descritta dall'azienda come un’”opportunità unica” per raccogliere capitale a condizioni più favorevoli rispetto ai prestiti onerosi generalmente erogati alle società in fallimento. Il gruppo ha un debito accumulato di 19 miliardi di dollari e il mese scorso ha presentato istanza di fallimento anche per via dell’impatto del coronavirus sulla sua attività. Per rimettere a posto i propri conti l'azienda ha fatto tagli al personale (licenziati quasi 10mila dipendenti tra Usa e Canada) e ora sta iniziando a vendere i veicoli del suo parco auto che conta 520mila mezzi.