Tra le società più attive nel campo dell'open innovation oggi c'è Enel. L'azienda italiana cerca startup da tutto il mondo e collabora con loro tramite la rete dei propri Innovation Hub. Dalla fine del 2016 a oggi ne sono stati aperti 10, tre dei quali in Italia: Milano, Pisa e Catania. A oggi Enel ha fatto scouting su 6,600 aziende (startup, pmi innovative o società di consulenza) e con più di 250 ha avviato progetti. Delle 50 che oggi lavorano con Enel in tutto il mondo, 17 sono italiane. Sette, grazie al supporto della compagnia, valgono più di 100 milioni di euro. Le aziende iniziano a collaborare con Enel  diventando fornitori; quest'ultima non mira a diventare equity partner ma le aiuta a trovare un fondo di venture capital che voglia farle crescere. Negli ultimi tre anni per la sola Italia Enel ha speso più di 20 milioni con le startup. La società inoltre è tra i partner dell'incubatore Greentown labs di Boston, il maggior polo per le ricerche sul cleantech. Tra le startup italiane con cui Enel collabora ci sono Nozomi Networks, che si occupa di cyber security e ha aperto il suo primo ufficio a Milano nel 2013 per poi trovare casa nella Silicon Valley, e Pedius, startup a vocazione sociale che ha realizzato un’app per permettere ai non udenti di telefonare, oggi implementata dai contact center dell'azienda in Italia e Spagna. Infine Enel si è dotata di un portale di crowdsourcing (openinnovability.com) dove chiunque può proporre i suoi progetti.