Cedacri, operatore italiano nel mercato dell’outsourcing di servizi It per banche e istituzioni finanziarie, sta valutando il suo ingresso in Borsa. L'operazione è in fase embrionale e si affianca alla possibilità di definire un merger sul mercato. Lo scrive MF – Milano Finanza riprendendo alcune fonti finanziarie e bancarie. Per la seconda opzione, secondo rumors, ci sarebbe un possibile interesse a integrarsi con Cerved, dopo che quest'ultima avrà definito l'operazione di valorizzazione dell'attività dedicata alla gestione degli npl. Incagli che fanno gola al fondo svedese Intrum e a Credito Fondiario (controllato da Elliott). Attualmente il primo azionista unico dell'azienda è Fsi con il 27%. Il fondo entrò nella compagine a fine 2017 assegnando alla società un equity value di circa 430 milioni. Altri soci di riferimento sono, tra gli altri, Banca Mcdiolanum (15,6%). Gruppo Cassa di Risparmio di Asti (11,1%), Banco di Desio e della Brianza (10,1 %), Unipol, (7,5%), Banca Popolare di Bari (6,6%), Cassa di Risparmio di Bolzano (6,5%), Banca del Piemonte (4.2%) e Credem (3,9%). Credacri nel 2019 ha prima finalizzato l'acquisto delle attività di Oasi da Nexi e poi ha comprato il business di Cad It.