Private equity
2 Dicembre 2020

Cdp e i private equity prendono altro tempo

Intanto Atlantia lancia il polo dell'ingegneria Tecne

La proposta di Cdp e i fondi Blackstone e Macquarie ad Aspi va ai tempi supplementari. Anche se il termine per presentare ad Atlantia un'offerta per l'88% di Autostrade è scaduto nei giorni scorsi, la cordata chiede tempo. Come ricostruisce il Sole24ORE, le incognite secondo i possibili acquirenti sono troppe. Queste riguardano ad esempio il nuovo piano economico finanziario di Aspi su cui è stato trovato un accordo da poco, la questione delle manutenzioni e infine c'è il timore che le vicende giudiziarie possano riservare altre "cattive" sorprese. È quindi possibile che se Cdp e soci decideranno di presentare una proposta nelle prossime settimane il prezzo offerto sarà rivisto al ribasso, complice uno "sconto manleva" consistente. Va detto però che la precedente proposta aveva indicato un range compreso tra 8,5-9,5 miliardi ma era stata respinta dalla holding perché ritenuta non adeguata. I fondi azionisti di Atlantia chiedono infatti 11-12 miliardi. È possibile che come nuovo termine di scadenza verrà scelto il 15 dicembre, data entro cui il cda di Atlantia dovrà convocare l'assemblea per l'eventuale scissione di Autostrade. Cdp inoltre dovrebbe tenere un proprio consiglio attorno al 10 dicembre. Potrebbe anche darsi che la proposta di Cassa arrivi dopo e venga esaminata in prossimità dell'assise, prevista entro il 15 gennaio, in parallelo con il processo di separazione. Intanto Aspi ha lanciato un polo ingegneria. Autostrade per l'Italia ha dato vita a Tecne, società chiamata a svolgere tutte le attività di progettazione ingegneristica e di direzione lavori necessarie per l'attuazione del piano di investimenti legato al pef di Aspi. Con il tempo però la società dovrebbe diventare un punto di riferimento per lo sviluppo dell'ingegneria in Italia, per dimensione, per innovatività e per rilevanza delle attività svolte con un organico di oltre mille persone in azienda. I primi lavori sul tavolo sono il passante di Bologna, per la parte di progettazione esecutiva, e la Gronda di Genova, per la parte di coordinamento e assistenza tecnica. Seguiranno tutti quelli di allargamento delle corsie. È atteso un fatturato di 70 milioni per il 2021 e di 100 a partire dal 2022.

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