La quotazione di Allegro fa felici i private equity
Tre fondi hanno piazzato la più grande ipo del 2020 nel vecchio continente
L’offerta preliminare per l’88% di Autostrade è arrivata lunedì a tarda sera dopo un lungo cda di Cdp. Si tratta di una proposta non vincolante, fatta con i due compagni di cordata (cioè il fondo americano Blackstone e quello australiano Macquaire), che però chiede ancora tempo. Una manciata di giorni, fino al prossimo 28 ottobre, per firmare un memorandum of understanding tra i tre a cui seguiranno dieci settimane di due diligence, che dovrebbero portare alla firma definitiva. L'offerta per la partecipazione di controllo, scrive Rosario Dimito su Il Messaggero, è compresa in un range fra 8,5-9,5 miliardi ma l'offerente propone di arrivare, entro sette giorni, a un prezzo più preciso, salvo aggiustamenti derivanti dalle verifiche sui conti. La valutazione compreso lo sconto o altre forme di assicurazione per i danni indiretti provocati dal crollo del ponte Morandi, spiega il Corriere della Sera, faranno parte delle valutazioni della cordata. Un prezzo certo quindi non c'è (come invece aveva chiesto Atlantia per potere decidere i passi successivi) ma è stato tracciato un percorso chiaro ed è stata fatta la richiesta di far slittare l’assemblea di Atlantia del 30 ottobre (quella convocata per il via libera alla procedura dual track). Stabiliti invece i rapporti nella cordata di acquirenti, Cdp-Blackstone-Macquaire, e alla prima andranno poteri di gestione molto chiari. L’offerta avviene attraverso una newco in cui Cassa Depositi deterrà il 40% e i fondi esteri, Blackstone e Macquarie l’altro 60% in maniera paritetica con dei patti parasociali che configurano la Cassa come socio di controllo del veicolo in modo da stabilirne i vertici, a partire dall’indicazione dell’amministratore delegato e del presidente. Nel veicolo societario di nuova costituzione confluirebbe l'88% di Aspi. Il restante 12% di resterebbe nelle mani della tedesca Allianz e del fondo cinese Silk Road Fund. Eventuali ingressi di altri soci italiani nella bidco avverrebbero in un secondo momento. In questi ultimi giorni in effetti si è parlato molto di un coinvolgimento di F2i che per ora però è stata lasciata alla porta e potrà entrare con una quota diluendo proporzionalmente gli altri soci. A ora nulla però è stato deciso e al momento resta un’enunciazione di intenti. Perplessità anche da parte delle fondazioni azioniste di Cdp per il loro mancato coinvolgimento nell'operazione. Intanto il fondo attivista Tci ha annunciato di avere arrotondato la sua quota e di essere salito al 10% di Atlantia. Finora invece deteneva il 7,1%. Il gruppo inglese - che riconosce ad Aspi un valore di 11-12 miliardi - è diventato il secondo socio della finanziaria; segnale di voler contare di più e poter dire la propria sull'operazione.