Private equity
26 Ottobre 2020

Autostrade, il punto di Tci

Il fondo, critico sulle posizioni assunte dal governo italiano, supera quota 10% di Atlantia

Dall'ultimo aggiornamento Consob dello scorso 14 ottobre emerge che il fondo britannico Tci ha superato il 10% nel capitale di Atlantia (la holding controllata al 30% da Edizione, la scatola della famiglia Benetton), attestandosi al 10,038%. Solo l’1,2% della quota è legata a diritti di voto riferibili ad azioni mentre la restante parte, pari all’8,83%, è rappresentata da posizioni lunghe, sotto forma di equity swap, al momento prive di diritti di voto. Il primo, che è anche il più consistente (8,156%) ha scadenza il 5 agosto, il secondo (0,485%) scade il 22 settembre 2021mentre ilo terzo (0,194%) scade il 14 settembre 2022. Tci, acronimo di The Children’s Investment Fund, è un hedge fund creato a Londra nel 2003 dal finanziere e filantropo britannico Chris Hohn. Il fondo vede per l'asset delle autostrade una valorizzazione di 11-12 miliardi di euro e già in passato è stato critico nei confronti delle posizioni assunte dal governo italiano e sull'accordo con Cdp. In compenso ha sempre appoggiato il processo dual track con il quale Atlantia ha dato il via libera a alla scissione del gestore dalla capogruppo. Intanto resta in campo l'ipotesi di una vendita diretta dell’88% di Aspi che è la forma con cui dovrebbe concretizzarsi la proposta della Cassa con i fondi soci. Negli ultimi giorni era circolata voce che Tci avesse aumentato il suo peso in Atlantia per potere far meglio sentire la sua voce in vista di un accordo tra Cdp e Aspi. Nella propria dichiarazione di intenti alla Consob il fondo ha dichiarato di non avere attualmente l’intenzione di acquistare il controllo di Atlantia ma in quanto socio rilevante della holding prevede di esercitare i suoi diritti di azionista e di continuare a mettere a disposizione della società i suoi punti di vista e le sue opinioni. Sul fronte della vendita nel frattempo la valutazione di Aspi resta un tema ancora aperto da cui Cdp, Blackstone e Macquarie non potranno prescindere per fare la loro offerta.

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