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29 Settembre 2020

Atlantia punta a un'operazione di mercato

Toto e F2i scendono in campo per rilevare il pacchetto azionario in Aspi

A pochi giorni da quando Atlantia ha deciso di percorrere un doppio binario per valorizzare Autostrade per l'Italia, c'è già una manifestazione di interesse per l'88% di Aspi messo in vendita. Come scrive Carlo Festa sul Sole24ORE la proposta sarebbe stata formalizzata con una missiva dal gruppo Toto Holding, che già gestisce le autostrade abruzzesi, e potrebbe non essere solo. Data la portata economica dell'operazione – stimata in 11 miliardi di euro – infatti è possibile che il gruppo cerchi qualche alleato finanziario. Quello naturale sarebbe Apollo con cui Toto ha già stretto un'intesa nel settore delle rinnovabili e con cui negli Stati Uniti ha chiuso un'operazione da 265 milioni di dollari tramite la controllata Renexia. La collaborazione ora quindi potrebbe essere estesa anche a un nuovo ambito, ovvero quello delle autostrade italiane dove Toto opera già con l'A24 e l'A25. In generale, l'avvio del processo di mercato aperto per la dismissione di Aspi ha generato interesse da parte di molti investitori, non solo in Toto e Apollo. Rosario Dimito su Il Messaggero parla anche della famiglia Dogliani, in partnership con il fondo londinese Circuitus, quello olandese Pggm e China Merchant, Stone Peak, Australian Super e Sixt Street. Oltre a F2i e i grandi fondi come Blackstone, Kkr, Macquarie che già si erano mossi la scorsa primavera. Proprio sulle mosse del fondo infrastrutturale italiano si concentrano le attenzioni del quotidiano romano. Dopo un momentaneo allontanamento, F2i sarebbe disposto a inoltrare la sua offerta non vincolante entro 16 dicembre (il termine fissato da Atlantia). Anche lui non da solo. Prima dell'estate F2i e Cdp avevano provato a stendere un'offerta congiunta per 1'88,1% di Aspi che doveva essere acquistato da una newco di cui le due parti avrebbero posseduto quote paritetiche. Anche alla luce della lettera di addio a una trattativa bilaterale scritta da Atlantia a Cdp sembra difficile un ritorno in campo solitario della Cassa. Per cui la soluzione potrebbe essere la costituzione di un consorzio di investitori che rilevi il 55% per poi piazzare in Borsa il restante 33%. Rispetto all'assenza di manleva pretesa da Cdp, il prezzo potrebbe essere scontato di eventuali danni. F2i farebbe da capofila all'operazione in cui sarebbero coinvolti anche altri importanti gruppi esteri come il fondo pensione canadese Psp. Senza contare che tra gli sponsor del fondo ci sono, tra gli altri, le fondazioni Cariplo e Crt, Intesa Sanpaolo, UniCredit e le casse di previdenza Forense, Enpam, Inarcassa e Geometri. Il passo successivo ora sarà l'apertura di una nuova data room – dopo quella di marzo, a cui avevano partecipato grandi fondi di private equity come Blackstone e Macquarie. Atlantia ha invitato sia Cdp sia altri investitori istituzionali italiani e stranieri a presentare le loro offerte. Giovedì la holding infrastrutturale ha avviato un dual track sulla quota posseduta in Aspi, che prevede la pianificata scissione e quotazione in Borsa della newco Autostrade Concessioni e Costruzioni, o in alternativa la vendita diretta dell'88% a Cdp o ad altri investitori interessati. I pretendenti potrebbero anche coalizzarsi tra loro formando delle alleanze tra soggetti strategici e gruppi finanziari. Ora si attende la reazione del governo a un'operazione di questo tipo, dato che nel preliminare di accordo firmato in luglio era stato data come condizione l'ingresso di Cdp. In caso di operazione non gradita, l'esecutivo ha due assi nella manica: la revoca della concessione e l'esercizio della golden power. Cdp e Atlantia si sono scontrate nelle scorse settimane sul tema della manleva. Il gruppo dei Benetton resta convinto di non volere concedere questa garanzia tanto che nella lettera di processo della cessione, è precisato che tra le condizioni sospensive c'è «l'accordo transattivo sulle accuse di gravi violazioni della concessione». Sempre dalla lettera di processo di apprende che gli interessati ad Aspi dovranno chiarire per quale delle due alternative partecipano e chi è interessato a comprare l'88,1% dovrà anche impegnarsi a rilevare fino al 100%, in caso gli azionisti di minoranza esercitassero l'opzione di uscita. Riguardo al prezzo, Atlantia chiede proposte distinte su enterprise value, patrimonio netto, valore aziendale, debito, multipli di valutazione impliciti, valore delle principali controllate al 30 settembre.

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