A2a, che ha stanziato 16 miliardi di investimenti da qui al 2030 per accelerare sulla transizione energetica, ha conferito le sue attività di produzione energetica in una joint venture con il private equity francese Ardian.
Il fondo inizialmente apporterebbe nuove risorse alla società, e in un secondo momento anche 700 megawatt di produzione eolica. Insieme, scrive Sara Bennewitz su Repubblica, A2a e Ardian avrebbero molta più energia, una buona base clienti e più forza per investire nella tecnologia dell’idrogeno, oltre che nelle centrali idroelettriche messe in vendita da Erg.
I dettagli dell’operazione sono studiati da Cleary Gottlieb e Citigroup per A2a e da Chiomenti e Nomura per Ardian, e prevedono che l’italiana detenga il 55% circa delle quote mentre la restante parte sarà in mano al private equity francese, con la governance guidata dagli italiani e diverse clausole per garantire le minoranze ed un eventuale exit futuro da parte di Ardian.
A2a dovrebbe conferire tutti i suoi asset nella produzione, esclusi tre impianti termoelettrici, e una quota di maggioranza della sua rete di clienti mentre Ardian a fine anno dovrebbe conferire il suo parco eolico in Italia.
Se l’accordo andrà in porto entro fine anno, verosimilmente A2a dovrà rivedere il suo piano di investimenti con nuovi obiettivi ancora più sfidanti.