Come scrive il Sole 24 Ore, secondo una correzione inserita in extremis nel decreto legge Economia, vengono forniti chiarimenti volti a dare attuazione alla norma prevista dalla Legge concorrenza che stabilisce che l'attuale esenzione fiscale sui redditi finanziari da investimenti qualificati a favore di casse previdenziali e fondi pensione sia condizionata all'obbligo per questi soggetti di investire in fondi per il venture capital almeno il 5% del paniere di investimenti qualificati dell'anno precedente, quota da portare al 10% dal 2026.
La correzione che entra nel Dl atteso oggi in Gazzetta , come richiesto da AIFI, prevede alcune disposizioni per renderla più facilmente applicabile. In particolare, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore si stabilisce una rimodulazione delle soglie del paniere di investimenti qualificati da destinare al venture capital: a partire dal 1° gennaio 2025 questi dovranno essere almeno pari al 3%, per poi salire al 5% nel 2026 e al 10% solo a partire dal 2027. Con la nuova versione della norma assumono rilevanza, per valorizzare la soglia minima del paniere, anche gli investimenti indiretti, cioè tramite fondi di fondi. In questo modo si potrà avere una più ampia applicazione a favore dei fondi di mercato.
Inoltre, viene allineato anche il meccanismo di calcolo del plafond al commitment e si precisa che i vincoli di investimento nelle imprese target devono essere raggiunti entro la data stabilita nel relativo regolamento del fondo per il venture capital nonché si aggiorna il riferimento ai requisiti delle Pmi target utilizzando quelli contenuti nell'attuale versione del Regolamento europeo GBER relativo all'esenzione per gli aiuti di Stato.