Ha ottenuto la prima licenza SICAF retail, autorizzata da Banca d’Italia, HOPE, Holding di Partecipazioni Economiche S.p.A. e S.B.. che si propone poi di qualificarsi come PIR Alternative, con investimenti nell’economia reale del Paese.
Le strategie di investimento della piattaforma riguarderanno: Competitive corporates, investimenti in Pmi italiane a supporto della loro crescita e Sustainable cities, impegni nelle città e nei territori italiani a supporto di progetti di rigenerazione e sviluppo urbano,
HOPE nasce da un’idea di Claudio Scardovi che sarà l’ad di HOPE; il board è composto da 7 membri di cui 6 non executive ovvero: Stefano Caselli, Presidente, Francesco De Giglio, Mauro Del Rio, Nunzio Luciano, Alessandra Manuli e Lucrezia Reichlin. Il Collegio Sindacale è composto dal Presidente Giuseppe Galeano e dai sindaci Francesca Marchiori e Niccolò Poggio. Ad affiancare l’attività del board, il Comitato di Sostenibilità con sei membri: Cristiana Capotondi, Bali Lawal, Anna Gervasoni, Larissa Iapichino, Carlo Ratti, Cinzia Tagliabue (un settimo membro del comitato verrà identificato nelle prossime settimane)avrà un ruolo consultivo, fornendo indicazioni al board e ai team d’investimento sulle migliori opportunità per la realizzazione degli obiettivi B-Corp e ESG. Due i Comitati di Investimento, entrambi con ruolo consultivo nei confronti del board. Per le Competitive corporates, Presieduto da Galeazzo Pecori Giraldi, Chairman non esecutivo, oltre che dall’ad, sono presenti Stefania Petruccioli e Stefano Sostero, senior partner. Per le Sustainable cities Presieduto da Andrea Beltratti, Chairman non esecutivo, oltre che dall’ad, sono presenti n Armando Borghi, Luca Malighetti e Mirko Tironi, senior partner.
Nelle prossime settimane, HOPE procederà a definire un comitato consultivo Strategic Advisors con i rappresentanti delle famiglie imprenditrici e degli altri professionisti ed accademici che sono tra gli oltre 40 soci fondatori rappresentati da istituzioni finanziarie e family office, con un management dove nessun azionista detiene una quota che supera il 15% (Unicredit e Amundi-Credit Agricole sono gli unici azionisti qualificati sopra il 10%). I soci fondatori hanno inizialmente capitalizzato HOPE S.p.A. per circa 15,7 milioni di euro e contribuiranno direttamente e indirettamente alla raccolta di capitale a supporto dei futuri investimenti, all’ottenimento dell’approvazione del prospetto di collocamento da parte della Consob, con ipotesi di quotazione in Borsa, a valle del collocamento, con un primo target di raccolta per 500 milioni di euro.