Snam, in consorzio con alcuni importanti fondi di investimento internazionali, ha raggiunto un accordo con l'Abu Dhabi National Oil Company per un investimento nelle infrastrutture energetiche degli Emirati Arabi Uniti. Nel gruppo di acquirenti Snam è l'unico operatore industriale e affianca Global Infrastructure Partners (capofila nell'operazione), Brookfield Asset Management, Gic, Ontario Teachers' Pension Plan e Nh Investment & Securities. La cordata ha acquistato il 49% di Adnoc Gas Pipeline Assets, società che detiene per 20 anni i diritti di gestione delle infrastrutture che collegano le attività upstream di Adnoc ai punti di consumo di Abu Dhabi e ai terminali di esportazione e interconnessione verso gli Emirati confinanti. In totale si tratta di 38 gasdotti. La restante quota del capitale, il 51%, sarà controllato da Adnoc. La transazione valuta il 100% della società circa 20,7 miliardi di dollari. L'esborso per il 49% del capitale è di 10,1 miliardi di dollari per cui il consorzio ha ottenuto un finanziamento da circa otto miliardi di dollari da un pool di banche internazionali. L'impegno finanziario tra i membri del consorzio è ripartito proporzionalmente e in particolare l'esborso per Snam sarà di circa 250 milioni di dollari (pagato con mezzi propri). Tutti avranno quote paritetiche a eccezione della capofila Gip. L'operazione è importante sotto diversi punti di vista. Prima di tutto è una delle più grandi mai raggiunte nel settore delle infrastrutture energetiche a livello globale. Inoltre è la prima acquisizione di Snam fuori dall'Europa. La controllata di Cdp è l’unico attore industriale all’interno del consorzio internazionale perché la famiglia che guida l’Emirato non ha bisogno solo di alleati finanziari ma anche di tecnologia. Snam ricopre bene questo ruolo dato che è tra i maggiori gestori di gasdotti in Europa.