A metà agosto Italgas ha concluso la due diligence di 2i Rete Gas, gruppo controllato da F2i e partecipato da Ardian e Apg e suo principale concorrente. Con questa operazione l’obiettivo di Italgas è quello di creare una grande entità nazionale in grado di aumentare gli investimenti. Come scrive Il Corriere della Sera, l’esame dei numeri non ha fatto emergere ostacoli all’operazione, il cui valore dovrebbe superare i cinque miliardi di euro. Ora Italgas dovrà convocare un consiglio per approvare l’acquisizione e definire le modalità di finanziamento. Come già comunicato, Italgas farà fronte inizialmente al fabbisogno finanziario mediante un prestito-ponte garantito da Jp Morgan. Dopodiché, il rifinanziamento del debito potrà avvenire tramite una combinazione di strumenti di capitale, debito o ibridi. Qualora Italgas decidesse di procedere a un aumento di capitale — che dovrebbe ammontare a un miliardo circa — Cassa Depositi e Prestiti, primo azionista con il 26% attraverso Cdp Reti, si è già detta disponibile a fornire il suo supporto. Snam invece manterrà la stessa esposizione finanziaria. Ancora sconosciute le intenzioni degli altri soci come i fondi Usa di Lazard (9,7%) e l’imprenditore Romano Minozzi (4,2%). Italgas serve 1,983 Comuni fra Italia e Grecia e ha un valore di borsa di 4,1 miliardi, a fronte di 1,8 miliardi di ricavi. Sotto la regia di F2i, 2i Rete Gas ha continuato ad aggregare realtà locali arrivando a fine 2023 a 815 milioni di fatturato. L’unione creerà un gruppo con una quota di mercato nella distribuzione del gas superiore al 50% ma potrebbe comportare rischi antitrust. Anche se la questione sarà affrontata dopo la firma dell’intesa definitiva, i consulenti di Italgas hanno già elaborato delle simulazioni preparatorie all’operazione, scrive ancora il quotidiano, secondo le quali i rimedi antitrust potrebbero comportare la cessione del 20-25% delle attività acquisite. Bisognerà quindi cercare un compratore.In questo caso difficilmente A2a potrebbe essere della partita perché ha deciso di concentrarsi su altre attività cedendo ad Ascopiave la distribuzione del gas in Lombardia (Milano esclusa).