Matteo Goich, ceo e co-fondatore di Matec Industries, intervistato dal Sole 24ore, ha illustrato i progressi fatti dall’azienda toscana che l'agosto scorso è stata rilevata dal fondo Igi Private Equity. Nata nel 2004 e basata a Massa Carrara, Matec è attiva nel campo della progettazione e realizzazione di impianti per la filtrazione delle acque reflue utilizzate nei processi industriali di diversi settori. Il suo fatturato consolidato è passato dai 47 milioni di euro del 2021 a 77 milioni nel 2022, con la previsione di arrivare a 80 quest'anno. L'ebidta è passato da 5-6 a 13 milioni e i dipendenti sono arrivati a 250 a livello mondiale. Per il 2023 il portafoglio ordini è per 90 milioni di euro, rispetto ai 20 milioni dell'anno precedente. Si inserisce nell'ottica di crescita anche il nuovo stabilimento da 20mila metri quadrati, operativo da inizio dell'anno ma che dovrebbe raggiungere il pieno regime in estate. La fabbrica affiancherà quelle principali di Massa Carrara e Verona e ospiterà la produzione di pompe industriali. Il sito ha visto un investimento di 10 milioni quest'anno e altri cinque o sei sono previsti nei prossimi anni. Per la fabbrica verranno assunte altre 100 persone. Lì verranno anche realizzate le macchine che per ora vengono esternalizzate, ad esempio quelle per il lavaggio e la frantumazione. Per Matec sono in aumento anche le commesse per bonificare terreni contaminati con la tecnica del soil washing mentre la siccità ha aperto nuovi mercati anche per la valorizzazione dell'acqua, un campo destinato ad attirare grandi investimenti. Oggi l'azienda lavora molto nel settore minerario dove c'è una grande necessità di riciclaggio d'acqua che l'azienda, grazie ai suoi impianti, riesce a recuperare al 97%.