L’accordo tra Twitter e Elon Musk per la cessione del social network è stato raggiunto. Il consiglio di amministrazione della piattaforma ha approvato all'unanimità la proposta di acquisizione avanzata. L'obiettivo è chiudere l'operazione entro la fine del 2022, e delistare la società. Il prezzo finale è anche lievemente superiore all'iniziale offerta di Musk: da 43 a 44 miliardi di dollari, che equivalgono a 54,2 dollari per azione. Si tratta di un premio del 38% sul prezzo di chiusura del primo aprile, quando l'imprenditore annunciò la sua prima quota del 9%. Agli inizi di aprile Musk si era offerto di rilevare l’intero capitale dell’azienda ma il board aveva studiato una "poison pill" per impedire accumuli di azioni superiori al 15% e di fatto bloccare l'operazione. L'imprenditore si era quindi preparato a una opa ostile ma nel corso dello scorso fine settimana è riuscito a vincere tutti gli scetticismi sul suo conto. Come racconta Il Corriere della Sera, Musk ha dimostrato di fare sul serio presentando alla Sec (l’authority di Borsa) un piano di finanziamento della scalata basato su due prestiti da parte di Morgan Stanley e di altre banche per un totale di 25,5 miliardi di dollari, mentre altri 21 miliardi verranno dalla vendita di azioni Tesla. Musk ha poi parlato personalmente con diversi grandi azionisti della società spiegando in dettaglio i suoi progetti e questi hanno successivamente detto al presidente della società, Bret Taylor, di sostenere la proposta di Musk. Il fondatore di Tesla ha anche incontrato lo stesso Taylor e dialogato con gli altri membri del board. Sui destini del social finito nel mirino ha pesato anche la trimestrale di giovedì per cui le previsioni non sono positive. Elon Musk ha già detto di voler rivoluzionare la piattaforma, che oggi ha 1,3 miliardi miliardi di utenti di cui oltre 200 milioni attivi. La libertà di parola sarà alla base della piattaforma che verrà anche resa meno dipendente dalla pubblicità.