Il settore delle auto elettriche potrebbe valere 5 trilioni di dollari di qui al 2030, e le big tech cinesi della telefonia si stanno adoperando per iniziare ad operare in questo nuovo business in continua evoluzione. Lo scrive Alberto Annicchiarico sul Sole 24 Ore.
Xiaomi, che negli ultimi cinque anni ha quadruplicato i propri ricavi raggiungendo circa 40 miliardi di dollari, è il secondo produttore mondiale di smartphone e ha da poco annunciato l’acquisizione di Deepmotion, startup californiana che utilizza l’intelligenza artificiale al servizio della guida autonoma, per oltre 77 milioni di dollari. La società ha inoltre annunciato un investimento iniziale di 10 miliardi di dollari nel prossimo decennio per i veicoli a guida autonoma di livello 4.
Huawei, che negli ultimi due anni è scivolata dalla top five dei produttori di smartphone a livello globale, ha siglato un accordo con gli Stati Uniti per l’acquisto di chip dedicati ai soli componenti per auto, per un valore di centinaia di milioni di dollari. La società di Shenzhen avrebbe pronti ordini fino a 2 miliardi.
L’obiettivo di Huawei è quello di posizionarsi come nuovo fornitore di componenti per veicoli connessi intelligenti, aiutando i produttori di automobili a costruire veicoli migliori. Il presidente della società ha inoltre annunciato delle partnership con tre case automobilistiche cinesi di proprietà statale, per fornire loro il sistema operativo Huawei Inside per veicoli intelligenti.