Sconfitta (per ora) nella partita Media for Europe, Vivendi si concentra ora su due nuovi fronti: Mediaset Espana e la nomina del nuovo presidente di Telecom. I francesi sono i primi azionisti dell'ex monopolista della telefonia ma esprimono solo un terzo del cda. Le dimissioni del presidente Fulvio Conti, espressione del Fondo Elliot e quindi non gradito ai francesi, erano attese per il cda del 26 settembre ma potrebbero slittare perché l'ad Luigi Gubitosi in questo momento non può sostituirlo ad interim. Il candidato dovrà essere – scrive Sara Bennewitz su La Repubblica - un uomo delle istituzioni che piaccia a Cdp ma anche a Vivendi. Sul suo profilo ancora si discute ma il gruppo francese è intenzionato a fare sentire la propria voce. Per quanto riguarda Mediaset, Vivendi sceglie il terreno di scontro in tribunale, sia in Spagna sia in Olanda. Prima udienza a Madrid il due ottobre. L'azione legale qui punta a ottenere la sospensiva, in pendenza del merito, della delibera assemblare del quattro settembre che diede il via libera a Mfe e di cui Vivendi chiede la nullità. In Olanda il processo partirà invece il 16 ottobre e punta a bloccare la fusione per via di alcune disposizioni in contrasto tra loro all'interno dello Statuto. Secondo Vivendi il progetto olandese non ha mire industriali ma è pensato solo per estromettere le minoranze. Nella futura holding, Mediaset punta a far confluire le proprie attività italiane e spagnole, oltre alla partecipazione del 9,6% nella tedesca Prosiebensat acquisita a fine maggio.