La divisione del Regno Unito di Victoria’s Secret ha dichiarato fallimento. La causa è da ricondursi alla chiusura forzata imposta dalla pandemia di coronavirus. Deloitte è stato nominato amministratore; mentre il management dell'azienda continuerà a gestire l'attività lo studio di consulenza cercherà un acquirente e/o dovrà rinegoziare i termini dei contratti di affitto. Victoria's secret, arrivata nel Regno Unito nel 2012, lì ha 25 negozi, ora tutti a rischio di chiusura e uno staff di 800 dipendenti, di cui 785 che usufruiscono della cassa integrazione parziale messa in atto dal governo. Il fallimento non coinvolge però le attività online nel Paese, poiché non fanno capo alla filiale inglese. Victoria’s Secret Uk nell’ultimo anno fiscale ha generato ricavi per 127 milioni di sterline (circa 142 milioni di euro). Il brand di biancheria in generale non naviga in buone acque da tempo. Negli Stati Uniti la casa madre L Brands ha in programma di chiudere circa 250 negozi per ridimensionare il business. Circa un mese fa poi è sfumato l'accordo da 525 milioni di dollari con Sycamore Partners, private equity americano che voleva rilevare la maggioranza del brand ma poi si è tirato indietro per via degli effetti del coronavirus sul business. Si aggiungono le difficoltà vissute dal retailer negli ultimi anni in cui sono cambiate le abitudini di acquisto e il brand ha perso appeal nei confronti dei clienti tanto da essere arrivato a cancellare la famosa sfilata-evento invernale.