Scongiurato il pericolo bancarotta per Virgin Atlantic. La compagnia aerea in cattive acque ha concordato un piano di salvataggio da 1,2 miliardi di sterline (pari a 1,3 miliardi di euro) che si dispiegherà nei prossimi 18 mesi e permetterà al vettore di riprendere le operazioni (la data prevista è il 20 luglio). L'intesa prevede che l'hedge fund statunitense Davidson Kempner Capital Management partecipi alla ricapitalizzazione mettendo sul piatto 170 milioni di sterline in liquidità. Cifra che dovrà essere compensata dal fondatore Sir Richard Branson con altri 200 milioni. Risorse ricavate dalla vendita di 500 milioni di dollari in azioni dell'impresa di turismo spaziale Virgin Galactic a maggio. Comproprietari di Virgin Atlantic sono l'americana Delta Air Lines (azionista di minoranza della compagnia) e Virgin Group di Branson (che possiede il 51% del vettore). Gli azionisti principali hanno contributo al salvataggio per 600 milioni mentre i creditori hanno accordato 450 milioni di sterline sotto forma di rinvii delle date di pagamento dei prestiti in essere. La compagnia aerea ha vacillato fino al punto da rischiare di essere messa in liquidazione dopo aver tentato invano di ottenere aiuti statali e sovvenzioni per garantire i livelli occupazionali. Virgin Atlantic – che prevede una diminuzione della domanda di almeno il 40% nel 2020, con una graduale ripresa il prossimo anno – per arginare i danni della pandemia ha elaborato un piano quadriennale che prevede un taglio di 3.150 posti di lavoro - quasi un terzo dell'organico - e la chiusura delle operazioni all'aeroporto di Londra Gatwick a favore di Heathrow. Il rifinanziamento coprirà i prossimi cinque anni e l'impegno della compagnia aerea è tornare a profitto entro il 2022. Il piano di investimenti si accompagna a misure di risparmio per 280 milioni all'anno e 880 milioni di rifinanziamento e riprogrammazione dei rimborsi per l'acquisto di nuovi velivoli per i prossimi cinque anni. Sono numerose le compagnie aeree che duramente colpite dal coronavirus sono dovute correre ai ripari. British Airways per esempio ha annunciato un taglio di 12mila posti di lavoro (stessa via scelta da Ryanair e Easyjet); Virgin Australia ha presentato istanza di fallimento l'aprile scorso e alcune settimane fa è stata rilevata da Bain Capital dopo che il concorrente Cyrus Capital Partners ha ritirato la sua offerta. La Malaysia Airlines, anch'essa in difficoltà, ad aprile ha ricevuto un'offerta di acquisto da parte di Golden Skies Ventures.