Il problema delle startup
innovative nel campo dell’editoria rimane quello della sostenibilità: qualità
dell’informazione e innovazione tecnologica non sono sinonimi di redditività.
Con gli introiti relativi alla carta stampata sempre più bassi, un’idea è la
contaminazione tra le grandi testate e le imprese innovative. Uno scambio
reciproco, in cui le prime cercano di aprire canali diversi da quelli tradizionali,
permettendo così alle seconde di costruirsi un business beneficiando dei
vantaggi di un marchio forte. Babelee, Carlo Strapparava, Catchy e Cefriel
hanno potuto accedere ai 24 milioni stanziati da Google per la Digital News
Initiative. Il problema concreto rimane però scoprire un revenue model. Una
strada può essere quella del “paywall” per accedere ai contenuti, oppure la
vendita di servizi integrata da una raccolta di denaro tramite crowfunding.