Brooks Brothers riparte con un nuovo management e un nuovo direttore creativo. Ken Ohashi è stato infatti nominato presidente mentre Michael Bastian è stato chiamato alla guida dello stile al posto di Zac Posen, in carica dal 2014. Il giro di poltrone arriva tre mesi dopo il salvataggio dello storico marchio di abbigliamento americano da parte di Sparc, joint venture messa in piedi da Authentic Brands Group e Simon Property Group. L'azienda, fondata nel 1818, dal 2001 era controllata dall’imprenditore italiano Claudio Del Vecchio e da tempo soffriva della disaffezione dei consumatori nei confronti dell'abbigliamento formale. La pandemia ha esasperato la sua situazione e quindi l'azienda la scorsa estate è andata incontro al fallimento. Brooks Brothers ha presentato istanza di protezione tramite il Chapter 11 della legge fallimentare statunitense e infine è stata venduta per 325 milioni di dollari a Sparc. Simon Property Group è una società immobiliare specializzata in centri commerciali. Abg-Authentic Brands Group opera nell'abbigliamento come società di licenze e gestione marchi e possiede anche Barneys New York, Forever 21, Nautica, Nine West, Aeropostale e Juicy Couture; di recente starebbe anche pianificando una doppia acquisizione: Debenhams più Arcadia Group.

Ohashi vanta 14 anni presso il marchio Aéropostale (uno dei marchi di punta di Abg) dove ha ricoperto vari ruoli tra cui quello di vicepresidente senior dei mercati esteri e negli ultimi due anni è alla guida delle attività internazionali dell'intero gruppo. Proprio lui ha chiamato in Brooks Brothers il designer newyorkese Michael Bastian che aveva incontrato quando lo stilista stava lavorando con Gant per una speciale collezione e a cui toccherà il compito di rendere più moderno il guardaroba della label. Bastian nel 2006 ha lanciato anche il suo marchio di prêt-à-porter maschile che poi ha venduto a Bluestar Alliance. Il rilancio di Brooks Brothers prevede diversi piani: orientamento sportivo, e-commerce, semplificazione dell'assortimento attorno a un'unica linea, ampliamento dell'offerta donna e sviluppo dell’abbigliamento junior, infine il lancio di collaborazioni creative. Il programma passa anche per una nuova collocazione geografica della produzione. Prima della crisi, l'azienda aveva tre siti produttivi negli Stati Uniti. Le fabbriche sono state tutte chiuse e ora il marchio si è riorganizzato con fornitori in Italia, Egitto e Asia e sta cercando un produttore per gli abiti negli Stati Uniti.