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23 Dicembre 2019

Ucommune matricola a Wall Street a gennaio 2020

La WeWork cinese vuole raccogliere 100 milioni di dollari

Ucommune, la più grande società di coworking in Cina, ha presentato richiesta per l'Ipo alla Borsa di New York e l'approdo a Wall Street potrebbe avvenire già dal prossimo mese. Ucommune è stata fondata nell'aprile 2015 ed è stata valutata tre miliardi di dollari nel suo ultimo round di finanziamento nel 2018. Tra i suoi investitori ci sono il venture capital statunitense Sequoia Capital, Zhen Fund, Noah Wealth Management e Sinovation Ventures. La società, con sede a Pechino, possiede 171 spazi di co-working e 72,700 postazioni di lavoro. Il suo modello di business è simile a WeWork, startup statunitense che proprio fallendo nei suoi piani di ipo è poi andata incontro a diverse difficoltà finanziarie. La dichiarazione di Ucommune depositata alla Securities and Exchange Commission indica che la società vuole raccogliere 100 milioni di dollari anche se, secondo gli analisti, questa cifra viene spesso utilizzata “simbolicamente” fino a quando non viene effettivamente determinato un importo finale. I global coordinator saranno due banche cinesi, China Renaissance e Haitong International, dopo che Credit Suisse e Citigroup si sono allontanate la scorsa settimana a causa di una disputa sulla valutazione della società.

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