Dopo due anni di negoziati e periodi di prova, le autorità municipali di Londra hanno negato il rinnovo della licenza al gruppo americano di trasporti privati Uber. Troppe le preoccupazioni per la sicurezza degli autisti e dei passeggeri. L’azienda ora ha 21 giorni di tempo per fare ricorso e potrà restare attiva finché questo non verrà esaminato. L’agenzia Transport for London aveva già sospeso Uber nel 2017, salvo poi concedere due proroghe, di cui l’ultima scaduta il 24 novembre. Il sistema di Uber è finito nel mirino dell'autorità londinese per la sua scarsa trasparenza: avrebbe consentito a conducenti non autorizzati di caricare le proprie foto su altri account e, così facendo, prendere i passeggeri come se fossero i conducenti Uber prenotati. Questo sarebbe successo in almeno 14 mila viaggi che di conseguenza non erano assicurati. Altri passeggeri avrebbero anche viaggiato con autisti senza licenza. L’azienda ha definito la decisione «straordinaria e sbagliata» e ha anche portato esempi delle migliorie effettuate dal servizio nella capitale londinese: negli ultimi due mesi ha verificato tutti i driver della città e presto dovrebbe lanciare un nuovo processo di abbinamento facciale, che richiederà ai guidatori di scattare periodicamente selfie per fare i controlli con le foto degli account. Londra è uno dei mercati più redditizi per la società della Silicon Valley. Vi lavorano 45mila autisti che fanno circolare oltre 3,5 milioni di persone.