L’elezione di Donald Trump a Presidente
degli Stati Uniti d’America è giunta come un fulmine a ciel sereno per l’opinione
pubblica di tutto il mondo. In pochi avevano pronosticato la vittoria del
tycoon, isolato all’interno del Partito Repubblicano e lontano nei sondaggi
rispetto alla favorita Hillary Clinton. Le previsioni, tuttavia, sono state
incredibilmente ribaltate dalla realtà. Ad essere particolarmente scossi sono
stati soprattutto gli imprenditori della Silicon Valley, incerti su quale
strada deciderà di percorrere il nuovo Presidente. Trump durante la campagna
elettorale aveva affermato di voler chiudere internet per contrastare la
propaganda dell’Isis. Non proprio un messaggio rassicurante per chi con la rete crea e fa crescere il proprio business. Già lo scorso
luglio circa 140 imprenditori avevano espresso le proprie preoccupazioni
attraverso una lettera. Gli incubi, però, ora sono diventati realtà e la
protesta ha subito invaso i social network. Le reazioni sono state diverse. Shervin
Pishevar, co-fondatore della società di venture capital Sherpa Capital e di
Hyperloop One, che finanzia il progetto del treno superveloce di Elon Musk, ha affermato
di voler promuovere un referendum per l’indipendenza della California, ma anche Sam
Altman, a capo dell'acceleratore di start up 'Y Combinator' e Mark Pincus,
fondatore di Zynga, hanno twittato il proprio sgomento. Non resta che attendere
lo sviluppo degli eventi e sperare che le esagerazioni che hanno
contraddistinto la campagna elettorale restino tali.