Il mercato del private capital è cambiato e cambierà nel prossimo triennio; quali sono le principali tendenze secondo il suo punto di vista?
Il settore del private capital ha continuato e continuerá inesorabilmente la sua crescita nel prossimo futuro in quanto ha delle caratteristiche uniche che lo rendono uno strumento essenziale sia per gli investitori, sia per le societá e l’economia reale.
In un mondo oramai caratterizzato da tassi di interessi a zero, valutazioni dell’equity molto elevate, il private capital é diventato un’asset class in grado di generare ritorni adeguati e costanti nel tempo e con relativa de-correlazione dalle altre asset class. Queste caratteristiche hanno convinto I grandi investitori istituizionali, ma anche le grandi famiglie e I family offices, ad aumentare significativamente l’allocazione all’interno del proprio portafoglio, alla ricerca di risk-adjusted returns piu interessanti. Il prossimo passo andrá sicuramente nella direzione della democratizzazione di questa asset class, favorendo sempre di piú l’accesso a questi strumenti anche da parte del risparmio privato, che fino ad oggi ha avuto pochissima esposizione in percentuale rispetto al totale gestito.
Questo fenomeno é andato di pari passu con una maggior conoscenza e consapevolezza da parte delle imprese e degli imprenditori dei vantaggi che gli operatori di private capital possono apportare alle aziende una volta effettuato il loro ingresso nel capitale. Non si pensa piú necessariamente al private capital, e al private equity in particolare, come ad uno strumento mordi e fuggi, interessato solo a massimizzare la leva e ad avvantaggiarsi con arbitraggio di multiplo. Sempre piú spesso il private equity é ormai visto dalle aziende e dagli imprenditori come un vero partner in grado di supportare e aiutare attivamente e in maniera concreta le aziende a vincere le sfide che la competizione a livello globale presenta ogni giorno.
Questi mesi possono essere una grande opportunità per l’economia italiana e per le tante imprese che la compongono; quali le sue previsioni o aspettative?
Il periodo del Covid é stata una grande wake up call per molte societá e per interi settori. In pochi mesi si é stati costretti a ripensare interamente I modelli di business, e l’emergenza ha forzato le aziende a portare a termine progetti che prima non si pensava potessero essere realizzati se non nell’arco di svariati anni e investendo cifre e risorse importanti.
Si pensi per esempio alla transizione digitale, tema sicuramente attuale anche prima della pandemia, ma che é stato naturalmente accelerato a dismisura in quanto da vantaggio competitivo é diventato strumento di sopravvivenza o unico/principale modo di raggiungere I propri clienti o consumatori. L’attenzione su queste tematiche non potrá che continuare e quindi ci aspettiamo notevoli investimenti da parte delle aziende in questo settore.
Si pensi anche all’internazionalizzazione. La pandemia ci ha ulteriormente ricordato, qualora ce ne fosse stato bisogno, che una impresa globale é in realtá una impresa piu diversificata e quindi inerentemente meno rischiosa e meno esposta a shock esterni. Pertanto diventerá sempre piu imperativo categorico per le imprese italiane uscire dai confini nazionali per ritagliarsi una porzione di mercato significativa all’estero, sia per via interne, sia perché no, per linee esterne. Gli strumenti di private capital possono essere di estremo aiuto alle aziende italiane per perseguire le loro ambizioni di internazionalizzazione e di aggregazione.
Quale il ruolo dei fondi da lei gestiti? Cosa servirebbe per poter fare di più per l’economia reale?
I fondi Three Hills hanno una missione molto specifica: intervenire con investimenti esclusivamente di minoranza a supporto di societá familiari e imprenditori che desiderano un partner con cui condividere un percorso di crescita rimanendo al contempo saldamente al comando della governance della propria azienda.
Le aziende in cui investiamo sono solitamente societá sane, in crescita, spesso tra I leader delle proprie nicchie, che peró necessitano di effettuare operazioni straordinarie come acquisizioni, passaggi generazionali, replacement di parte dell’azionariato non piú allineato rispetto agli obiettivi dell’imprenditore di riferimento.
Sono spesso societá che non hanno mai aperto il capitale a investitori istituzionali, ma che sentono il bisogno di un partner che li aiuti in maniera attiva nel proprio percorso di crescita favorendo, al contempo, un salto di qualitá ulteriore in termini di manageralizzazione e di governance.
In questo contesto, in aggiunta al capitale, gli imprenditori che decidono di entrare in partneship con noi valorizzano, tra l’altro:
- La nostra specializzazione in questa tipologia di operazioni, avendo investito oltre un miliardo di euro in meno di 10 anni in operazioni di minoranza come “acceleratore” per la crescita a supporto degli imprenditori europei
- Il nostro angolo internazionale - abbiamo un fondo pan-europeo che investe in tutta l’Europa Occidentale e le nostre societá in portafoglio hanno spiccata vocazione e network internazionale
- Il nostro value creation team interno, che é un elemento differenziante rispetto ad altri operatori comparabili e che ha la capacitá di condividere e importare nelle aziende in cui investiamo le migliori best practice internazionali in funzioni chiave per il futuro dell’azienda quali, solo per citarne alcune, digital, ESG, data science, tech, post merger integration, organisational design, marketing e branding.