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3 Luglio 2017

Toshiba chiede a WD 930 milioni di euro

Accusa di concorrenza sleale, WD si oppone al deal e fa una sua offerta

L’odissea di Toshiba non finisce, affatto. Dopo la petizione presso la Corte Distrettuale di Tokyo contro la Western Digital per motivi di concorrenza sleale, legata a presunte ingerenze nella vendita della divisione semiconduttori (microchip), la società giapponese ci va giù pesante. Ha infatti intentato una causa sostenendo la violazione dell’Unfair Competition Prevention Act da parte della WD accusata di interferire con la procedura di aggiudicazione del ramo d’azienda. WD, che collabora da anni con il colosso nipponico, in caso di vendita dovrebbe rinegoziare i suoi rapporti commerciali, con brevetti utilizzati anche da aziende concorrenti. Per questo l’azienda californiana si oppone al deal, e martedì ha presentato una sua offerta di acquisto insieme al fondo di private equity Kkr. Toshiba chiede comunque come risarcimento circa 930 milioni di euro.

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