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26 Settembre 2019

Telepass sotto la lente dell'Antitrust

I rilievi dell'Autorità non fermano la corsa della vendita di una minoranza

L’Antistrust ha avviato un procedimento nei confronti di Telepass per “Iban discrimination”. La controllata di Atlantia, secondo l'autorità garante della concorrenza, avrebbe ostacolato gli automobilisti che volevano pagare attraverso un conto estero. Ma la società rispedisce le accuse al mittente: i casi sarebbero limitati a circa una decina di persone, negli ultimi due anni, con conti su banche estere per i quali non è stato possibile ottenere le giuste garanzie di riconoscimento. Secondo l'Antistrust va accertata una possibile violazione della disciplina comunitaria che vieta di impedire o applicare condizioni diverse a consumatori che vogliono pagare attraverso domiciliazione su conti correnti esteri. Mentre da segnalazioni e primi accertamenti sembra che non sia possibile attivare il servizio di Telepass se il consumatore intende pagare attraverso un conto corrente straniero. Per Atlantia sarebbe una questione di sicurezza, per evitare che qualcuno possa aprire contratti indicando in modo illecito Iban di terze persone. Comunque vada Atlantia non teme percussioni dell'istruttoria sull'asta in corso per cedere una minoranza della sua controllata. Nel caso peggiore la multa potrebbe arrivare a un massimo di cinque milioni, cifra che non dovrebbe dare grandi problemi economici a Telepass che ha una  valutazione superiore ai due miliardi. Intanto la cessione prosegue: Per i quattro gruppi finalisti si è appena aperta la data room. In corsa ci sono Warburg Pincus, Apax Partners, Partners Group e la cordata tricolore composta da Fsi-Sia-Generali. Entro ottobre dovranno arrivare le offerte vincolanti. Tutti i pretendenti valutano il 100% del gruppo specializzato in sistemi di pagamento automatico del pedaggio autostradale circa due miliardi. In testa, secondo MF – Milano Finanza, per ora c'è  Warburg Pincus che valuta totalmente l'impresa 2,3 miliardi di euro e attribuisce quindi al 30% messo in vendita un valore di 690 milioni.

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