Elliott parla chiaro e si prepara alla battaglia che porterà al riassetto della governance di Telecom. Via i cinque consiglieri non indipendenti nominati da Vivendi, primo azionista col 23,94% del capitale ordinario: il presidente Arnaud de Puyfontaine, il vp Giuseppe Recchi, l’ad Amos Genish, il cfo Hervé Philippe e il capo del legale Frédéric Crepin. Al loro posto verà presentata una lista totalmente italiana, tra cui ci sarà il nome di Paolo Scaroni. Nel piano del fondo americano, il cui compimento sarà possibile solo con il supporto degli investitori istituzionali che hanno in mano i tre quarti del capitale ordinario, ci sarebbe anche la quotazione in Borsa.