Snapchat, come ha già scritto PCT,
andrà in Borsa. Depositata la documentazione in Sec per una Ipo da 3 miliardi
di dollari che valorizza così la società 25 miliardi. Le azioni che andranno
sul mercato non daranno però alcun diritto di voto. I grandi fondi, come ha
scritto Giuliana Ferraino su Il Corriere della Sera, non l’hanno presa bene e
così venerdì sera il Council of Institutional Investors ha scritto ai fondatori
di Snapchat per chieder loro un incontro al fine di rivedere la proposta che
andrà sul mercato. Il timore più grande è che la società del fantasmino crei un
precedente che potrebbe essere poi preso a esempio da altre future quotande
limitando così il peso degli istituzionali nelle governance delle società. Il documento
depositato in Sec prevede tre tipologie di titoli: i fondatori avranno azioni
che del valore di 10 voti ciascuno, gli investitori attuali avranno un voto per
azione mentre i possessori di titoli comprati sul mercato non avranno alcun
voto. Questa struttura potrebbe avere un effetto sul valore dell’azione che
verrebbe scontata del 30% così da proteggere gli investitori esterni. Ora non
resta che attendere il debutto.