Six ha venduto una quota del 6% nella società di pagamenti Worldline per circa 675 milioni di euro. I proventi del collocamento verranno utilizzati per finanziare la prevista acquisizione da 2,8 miliardi di euro della Borsa di Madrid che ha ricevuto l'ok da parte del governo spagnolo nelle scorse settimane. Dopo l'operazione Six, che era entrata nel capitale di Worldline nel 2018, manterrà una partecipazione del 16,3% nel business. II gruppo svizzero, che gestisce la Borsa di Zurigo, ha venduto quasi 10 milioni di azioni con un procedimento di accelerated bookbuilding. Come scrive Carlo Festa sul Sole24ORE il pacchetto azionario ha avuto una domanda cinque volte superiore all’offerta, con richieste per 3,5 miliardi di euro. Per quasi il 70% è stata sottoscritta da grandi asset manager europei, per il resto da gruppi del risparmio americani come Blackrock, Fidelity e Wellington. La società ha convinto gli investitori nonostante questa abbia modificato le proprie previsioni e stime per fine anno: il primo trimestre di Worldline sarà positivo ma il secondo in perdita. Questo collocamento, scrive il quotidiano economico, potrebbe rilanciare lo sbarco a Piazza Affari dell'italiana Sia, già nell'autunno di quest'anno. Per l'operazione è stato conferito un incarico alla banca d'affari Jp Morgan ma le opzioni di valorizzazioni dell'azienda vanno dalla quotazione a una operazione di fusione e acquisizione. Su questo fronte continuano le trattative con Nexi. Un matrimonio tra le due è ben visto anche dal governo perché andrebbe a creare un campione italiano dei pagamenti. Perché da separate le società italiane potrebbero essere viste come troppo piccole rispetto alle concorrenti europee e diventare preda di gruppi stranieri. Proprio Worldline, già tra i leader internazionali nel settore dei pagamenti digitali, ha deciso di acquisire Ingenico e l'accordo, da 8,6 miliardi di dollari, porterà alla creazione della quarta compagnia di pagamenti al mondo. Il collocamento di Worldline inoltre ha dimostrato che il coronavirus non ferma l'appetito degli investitori istituzionali che hanno tanta liquidità e vogliono investirla in asset che diano un rendimento come il fintech. Una fusione di Sia con Nexi potrebbe sempre essere valutata dopo lo sbarco a Piazza Affari.