Sisal non vuole cedere il Superenelotto. E per tenersi il gioco ha fatto un’offerta record da 222 milioni di euro, più del doppio rispetto alla base d’asta della gara, sbaragliando la concorrenza e facendo felice l’erario che incasserà la somma. Il Superenalotto resta quindi legato alla famiglia di origine ancora per nove anni. Quella di Sisal è stata la migliore offerta economica ma anche quella valutata più positivamente dal punto di vista tecnico. Al bando partecipavano anche Lottomatica, controllata da Deagostini, e italian Gaming Holding, che fa capo invece al gruppo della Repubblica Ceca Sazka ed Emma Capital. La seconda migliore offerta è stata quella di Lottomatica che ha messo sul piatto 130 milioni (il 69% in meno di Sisal) che continuerà a gestire le giocate del Lotto e i Gratta&Vinci. Il gioco del Superenalotto è stato inventato dall’ex presidente di Sisal Rodolfo Molo, figlio di Geo Molo che è stato tra gli inventori della schedina del Totocalcio e tra i fondatori, insieme a un gruppo di giornalisti appassionati di sport, di Sisal. All'epoca si chiamava Milano Sport Italia e nacque con un capitale complessivo di 900 mila lire. Dal 1997 al 2018 il Superenalotto ha raccolto 42 miliardi, di cui 20,8 miliardi entrati nelle casse dello Stato. Sette invece, sono i miliardi distribuiti in vincite dall’anno di nascita. Sisal, controllato dal fondo di private equity Cvc, ha chiuso il bilancio 2018 con ricavi pari a 845 milioni, di cui 52 milioni provenienti dal Superenalotto (+14,8%). Il rinnovo della concessione è utile anche per proseguire negli investimenti in Sisal Pay, servizio di pagamento, e per finanziare l’espansione all’estero come ha fatto recentemente con i giochi del Marocco. Cvc in Italia controlla anche Recordati, Pasubio, Lecta Cartiere e Doc generici.