Elliott Management ha dichiarato di aver investito 3,2 miliardi di dollari in azioni in At&T per circa l’1,2% del capitale. Per fil ondo hedge è l'investimento più grande mai condotto. La società opera nel campo dei media e delle telecomunicazioni ed è nata dalla fusione con Time Warner da 85 miliardi. Forte della sua nuova posizione Elliott ha poi anche inviato una lettera aperta al board di At&T chiedendo una riorganizzazione strategica che potrebbe fare salire il titolo del 65%. Nell'ambito di questa iniziativa Elliott indica di voler cercare di conquistare seggi nel cda per spingere il gruppo a concentrarsi sugli «asset core», che comprendono i servizi wireless. Mentre non sono considerati essenziali la televisione satellitare DirectTv, rilevata cinque anni fa per 67 miliardi, e la divisione messicana nella telefonia mobile. Dubbi anche sulla fusione con Time Warner che ha fatto aumentare il debito dell'azienda che oggi ammonta a 170 miliardi. Il fondo stima l'impatto di queste proposte che porterebbero il titolo a valere più di 60 dollari entro la fine del 2021. L'azienda si è detta disposta a discutere ma ha anche risposto di aver già messo in pratica molte delle proposte. L'unione di At&T con Time Warner risale al 2018 ed è stata una delle più grandi acquisizioni nella storia del settore delle telecomunicazioni. L'operazione aveva unito in una sola compagnia verticale studi cinematografici (Warner Bros), canali televisivi (Hbo a Cnn di Time Warner), sistemi satellitari e fibre ottiche e con network di telefonia mobile (At&T). Elliott è un fondo attivista capitanato da Paul Singer, ha in gestione 38 miliardi di dollari di asset e dal 2015 ha aggiunto una divisione di private equity. In Italia è azionista tra l’altro di Tim-Telecom Italia e del Milan.