Lo Shanghai Stock Exchange ha sospeso la quotazione di Ant Group. A una trentina di ore dal debutto le autorità cinesi hanno fermato l’offerta pubblica e la decisione è arrivata dopo un ammonimento a sorpresa rivolto dalle autorità di Pechino a Jack Ma, fondatore di Alibaba (che controlla Ant per il 33%). Lo sbarco sui listini era atteso per il 5 novembre. L'ipo avrebbe dovuto portare al collocamento record di azioni per 34,5 miliardi di dollari sulle borse di Hong Kong e Shanghai e doveva essere la più grande della storia. Inizialmente l'iniziativa sembrava godere del sostegno del partito e la società aveva ottenuto anche il nulla osta governativo. Poi nei giorni scorsi Ma è stato convocato a Pechino insieme al presidente di Ant, Eric Jing, e all’amministratore delegato, Simon Hu, per un colloquio con i rappresentanti della banca centrale e l’autorità che vigila sui listini. La Borsa di Shanghai, prendendo atto dei “significativi cambiamenti nel contesto regolatorio” per cui ha sospeso l'offerta quando mancavano due giorni dal debutto. Come scrive il Sole24ORE, secondo l’agenzia di stato Xinhua il gruppo aveva segnalato importanti problemi, inclusi cambiamenti nel contesto di supervisione ai servizi di tecnofinanza, che avrebbero potuto provocare il mancato rispetto dei requisiti di quotazione o dei criteri relativi alla corretta divulgazione delle informazioni. Secondo quanto riportato da Bloomberg invece i regolatori avrebbero detto ai vertici di Ant Group che non ci sarà ipo senza nuovi requisiti di capitale (e in particolare aumenti alle unità di microprestiti) e senza nuove licenze per operare su scala nazionale. Ant a quel punto si è scusata con gli investitori e ha sospeso anche la quotazione a Hong Kong.