La gara per la conquista di Cedacri potrebbe chiudersi già entro fine anno. Come scrive Sara Bennewitz su Repubblica, chiuso il primo giro di offerte non vincolanti, ora verranno selezionate le migliori per passare al secondo giro di proposte. Cedacri è una società italiana specializzata nella fornitura in outsourcing di servizi informatici e di back office. La sua compagine azionaria è molto frammentata: dal gennaio 2018 l'azienda è partecipata al 27% da Fsi. Il restante 73% del capitale è in mano a 14 istituti bancari suoi clienti, tra cui figurano Banca Mediolanum, Banca di Asti, Credem, Banco di Desio e Banca Valsabbina. Dopo la prima tornata di offerte i gruppi meglio posizionati sono quattro: Accenture, seguita da Ion, Bain e Replay. In pole position appunto ci sarebbe Accenture, multinazionale della consulenza che punta a diversificare nei servizi e nel software; alla sue spalle il gruppo romagnolo Ion Investment; seguono Engineering, in cordata con Bain Capital e Replay affiancata dal fondo Apax. Cedacri è cresciuta negli ultimi anni, anche attraverso acquisizioni (Oasi nel gennaio del 2019 e Cad.it nel giugno dello stesso anno). Oggi è una società con circa 400 milioni di fatturato, 90 milioni di margine operativo lordo e 2,400 dipendenti. Come ricorda Carlo Festa sul Sole24ORE, il dossier del gruppo era iniziato con la ricerca di un partner tecnologico-azionario in vista di una possibile quotazione ma si è progressivamente spostato alla cessione della maggioranza. Oggi le valutazioni che circolano sono superiori al miliardo di euro. Fsi, due anni fa, aveva rilevato una quota di minoranza pari al 27%, valutando tutta la società circa 367 milioni.