Stando a fonti stampa, dovrebbe slittare di nuovo la quotazione di Saudi Aramco. La decisione sarebbe legata agli attacchi che gli stabilimenti petroliferi di Abqaiq e Khurais, proprietà dell'azienda, hanno subito nel weekend e che hanno bloccato la produzione di petrolio del Paese. L'Arabia Saudita, che controlla l'azienda, ha dichiarato che compenserà il taglio della produzione attingendo alle sue risorse strategiche ma il danno rimane, soprattutto per quanto riguarda la percezione del rischio Paese che va a erodere la valutazione che il principe Mohammed bin Salman vuole conseguire con la quotazione di Saudi Aramco. Si parla di 2mila miliardi di dollari. Questo fa parte delle strategie economico-finanziarie per rendere l’Arabia Saudita meno dipendente dal settore energetico, attrarre investimenti stranieri ed espandere il ruolo del settore privato nell’economia al 65%. Per ora continuano gli incontri con analisti e investitori ma molto probabilmente l'ipo sarà rinviata a quando la produzione di greggio nel Paese non sarà tornata a livelli normali. L'ipo è già stata posticipata di un paio d’anni rispetto alle ipotesi iniziali. Gli ultimi piani ufficiali prevedevano a novembre il collocamento dell'1% del capitale dell'azienda sulla Borsa di Riyadh, per una raccolta potenziale di 20 miliardi di dollari, a cui si sarebbe aggiunto un altro 1% l'anno dopo. E il passo successivo sarebbe stata la quotazione su una piazza estera.