Airbnb, valutata 20 miliardi
di dollari, e Spotify, in perdita di 184 milioni di euro nel 2015 nonostante i
40 milioni di abbonati. Ma anche Snap, protagonista dieci giorni fa di un’ipo clamorosa. Il rischio di gonfiare il valore effettivo delle società che
piacciono agli utenti ma che non sono in grado di generare utili è sempre più
presente, a tal punto che i più critici temono una startup bubble, pronta a
scoppiare volatizzando così i miliardi investiti sino ad oggi. Per questo si va
più cauti, e i dati lo dimostrano. Quasi 3400 operazioni fra M&A, ma un
calo del 68% nella nascita di “unicorni”, le neo imprese con una valutazione di
1 miliardo di dollari prima del debutto in Borsa. Si è passati quindi da 77 nel
2015 a soli 26 nel 2016.