Il Sei Nazioni, storico torneo di rugby nato nel 1882, verrà giocato per la prima volta nella sua storia integralmente a porte chiuse a causa della pandemia. Per le federazioni partecipanti sarà un duro colpo: l’Italia stima una perdita di circa 6 milioni di euro, il Galles di circa 15 milioni e l’Inghilterra per oltre 60 milioni. Le perdite sono dovute principalmente ai mancati incassi della biglietteria. Ad aprile 2021 dovrebbe cominciare la Rainbow Cup, che è una versione allargata del Pro14 in cui è entrato a far parte il fondo di private equity Cvc, con una quota pari al 27% per un valore totale di oltre 130 milioni di euro. Questo ingresso permetterà alle federazioni di tirare un sospiro di sollievo in un momento così difficile sotto il punto di vista finanziario. Cvc vorrebbe inoltre acquisire il 14,5% di Six Nations Limited con quasi 350 milioni di euro messi sul tavolo: questa somma porterebbe la valutazione globale del Sei Nazioni attorno ai 2,4 miliardi di euro. Il torneo nonostante la pandemia è riuscito a garantirsi le entrate provenienti da sponsor e diritti televisivi, e si pensa che il fondo spingerà per ottenere accordi ancor più redditizi in quanto le audience, specie in Francia e Regno Unito, sono sempre ragguardevoli.