Il dossier Engineering torna sul tavolo dei fondi di private equity. La società, specializzata in sviluppo software e nelle tecnologie a servizio delle aziende, pubbliche e private, è alla ricerca di un nuovo partner. Attualmente l'88% del capitale sociale è spartito tra i fondi di private equity Apax Partners e Nb Renaissance ma il primo vorrebbe uscire dall'azionariato. Il restante 12%, con diritto di voto al 6%, è detenuto dal fondatore Michele Cinaglia. Nelle ultime settimane, secondo indiscrezioni riportate da Carlo Festa sul Sole24ORE, sarebbero tornati a interessarsi al deal alcuni fondi intenzionati a prendere il posto di Apax. In corsa, tra gli altri, ci sono Bain Capital e Pai ma con tutti la trattativa sarebbe ancora in fase iniziale e non sarebbe quindi ancora stata fatta un’offerta. Le discussioni per il riassetto azionario erano partite lo scorso marzo, ricostruisce il quotidiano economico, ma erano state sospese per risolvere prima alcuni problemi dell'azienda, in particolare legati alla leva finanziaria dell’azienda. Nell’ultimo mese invece gli azionisti avrebbero deciso di valutare nuovamente le manifestazioni d’interesse in arrivo per l’azienda. Engineering ha un utile netto di 55,7 milioni di euro. La società è valutata oltre 1,5 miliardi di euro e recentemente ha fatto due acquisizioni: prima la fintech italiana Deus Technology poi, lo scorso ottobre, Digitelematica di cui ha preso l'80%. L'ingresso dei fondi in Engineering risale al 2016, quando Nb Renaissance trattò con le famiglie azioniste del gruppo romano e poi andò a sindacare parte della componente «equity» con il fondo statunitense, finendo per delistare Engineering da Piazza Affari.