Italian Electronics Holdings, società riconducibile a fondi gestiti da Rhône Capital, ha completato la procedura di accelerated bookbuilding per cedere circa 3,5 milioni di azioni ordinarie detenute in Unieuro pari a una quota del 17,6% del capitale. La quota è stata venduta per 46 milioni (pari a a 13,32 euro per titolo) a investitori istituzionali. Nata come impresa familiare oltre ottant’anni fa e per quindici controllata dal private equity, Unieuro diventa così una società a capitale diffuso con un flottante superiore all’85% ed è anche la prima catena retail italiana a diventare una public company. Il resto del capitale è posseduto dal gruppo inglese Dixons (7,2%), dalla famiglia Silvestrini (5,6%) e dal management (2%). A partire dalla quotazione in Borsa del 2017 la partecipazione di Rhône si è via via ridotta fino ad azzerarsi a seguito dell’operazione di ieri. Il private equity fino a pochi mesi fa deteneva ancora il 33%, poi il 12 novembre 2019 ha ceduto il 16,5%, con un incasso di 42 milioni, e ha finito per mettere sul mercato anche le quote residue. Rho^ne e` stata azionista di maggioranza di Unieuro sin dall’ingresso nel capitale dell’allora Sgm Distribuzione (che controllava i negozi Expert e Marco Polo) avvenuto nel 2005. In 15 anni con il private equity il gruppo ha messo a segno 13 acquisizioni, la più importante delle quali è quella dei negozi Unieuro comprati dalla catena inglese Dixons. La fusione risale al 2013: Sgm Distribuzione si unì a Unieuro, acquisendone il nome, e in cambio una quota del 15% del capitale andò a Dixons. Il gruppo inglese a sua volta aveva rilevato la catena da Oscar Farinetti per oltre mezzo miliardo nel 2003. Sotto Rho^ne Unieuro è diventata la prima catena italiana dell’elettronica con un fatturato di 2,1 miliardi nel 2018 e un utile di 42,7 milioni. Il gruppo possiede anche il sito di e-commerce Monclick e dispone di una rete di 520 punti vendita.